giovedì 31 gennaio 2019

PIRATI DEL WEB


Ogni timbro racconta una storia, ma questa storia non è mai la stessa e varia al cambiar del suo narratore.

Oggi qui ci sono io e vi voglio portare in un mondo fantastico fatto di creature magiche e tesori nascosti.


I protagonisti della nostra storia sono tanti e sono capaci di regalarci una grande magia già nel momento in cui apriremo il libro: tanti colori con cui poter viaggiare con la fantasia.


C'era una volta un Pirata che navigava per i mari in cerca di un tesoro perduto.
Con la sua nave e i suoi valorosi compagni di avventura riuscì a sconfiggere tutti i grandi mostri del mare, tra cui il tanto temuto Seaweed, l'incubo di tutti i pirati.
Ritrovato un irreale stato di pace, il Pirata e la sua ciurma udirono un dolce canto di sirene. Il capitano della nave decise di seguire quel dolce armonioso canto.


Nonostante fosse stordito da quelle note, il nostro giovane eroe quando incrociò queste misteriose creature non le degnò di uno sguardo: tra le note di quella canzone sentiva che ce n'era una ancora più armoniosa e  bella. 
Per seguire quella magica canzone il Pirata non guardò negli occhi nessuna delle stupende sirene e arrivò con tutta la nave al cospetto di Lei: la più bella e splendente Sirena, quella con le pinne più luccicanti e la voce più melodiosa.
Il cuore del Pirata iniziò a battere forte, la guardò negli occhi e se ne innamorò.
La Sirena per ricambiare il suo amore gli regalò la mappa del tesoro che tanto stava cercando con la promessa che sarebbe tornata da lui quando avrebbe trovato l'antico baule.
Passarono i mesi e la ciurma riuscì finalmente a raggiungere la tanto sognata isola, ma solo in quel momento scoprirono che un cattivissimo Drago era il custode del tesoro.
Il valoroso Pirata dopo una lunga ed estenuante battaglia riuscì a sconfiggere il Drago. Durante l'ultimo scontro, proprio mentre la spada del Pirata stava per uccidere il mostro, un frammento di un suo artiglio gli si conficcò nel cuore.
Il cuore del Pirata, che fino a qualche attimo prima stava pulsando e traboccando d'amore, per colpa di quell'artiglio si stava trasformando in un blocco di pietra. Man mano che il cuore s'induriva, non solo il nostro eroe stava perdendo tutti i suoi sentimenti, ma la sua vita si stava lentamente spegnendo.


Quando i pirati riuscirono a trovare il tanto sognato tesoro, ritrovarono anche la meravigliosa Sirena. La magica creature fu la portatrice dell'ultima speranza: se i pirati avessero rinunciato al tesoro, il loro capitano sarebbe sopravvissuto.
Fu una scelta difficile che fece duellare i pirati tra di loro, ma alla fine la parte di ciurma fedele e devota al loro capitano ebbe la meglio e scambiarono il bottino con la vita del nostro eroe.
Stanco, esausto, ma vivo il Pirata passava le giornate a fissare l'orizzonte, aveva conosciuto l'Amore, quello con la A maiuscola, ma era anche conscio che la dolce creatura non l'avrebbe più rivista.
Arrivati al loro porto, una volta attraccata la nave, tutti i pirati iniziarono a svuotare la stiva per lasciare la nave e tornare nelle proprie case. 
Per ultimo il Pirata entrò nella stiva per prendere la sua sacca e in fondo scorse il vecchio baule.
Egli aprì il baule e dentro trovò l'artiglio del Drago. In quel momento da lontano si udì nuovamente il meraviglioso canto delle sirene. 
Questo canto si fece sempre più forte e vicino e improvvisamente dal mare uscì una stupenda fanciulla, che riempì il baule di oro e di gioielli e il triste cuore del Pirata di Amore, mentre le sue ancelle portarono in fondo agli oceani l'artiglio del Drago.


Per questo progetto ho usato i timbri della collezione Pirati e Sirene https://www.glimps.it/piratiesirene , che oltre alle simpatiche Glimps, mi ha permesso di sognare l'isola del tesoro e di completare il mio libro con un titolo preso dai sentiments che fanno parte della collezione.
I personaggi antagonisti ho dovuto un po' inventarmeli: il temuto  mostro alga è la zucca di halloween https://www.glimps.it/product-page/glimps-pumpkie Il corpo della zucca l'ho dovuto trasformare. Per farlo ho copiato a specchio la parte destra del corpo sulla sinistra cancellando il gattino. Questo è uno dei grandi privilegi che i timbri digitali ci regalano: possono essere trasformati per adattarsi meglio alle nostre esigenze.
Il feroce drago (ehm... ferocissimo eh???!!!), invece, fa parte della collezione Fantasy e lo potete trovare qui https://www.glimps.it/product-page/draghetto tra deliziosi elfi e folleti.
Nonostante io non sia una gran scrittrice, mi sono molto divertita a realizzare questo progetto: questa è la storia che io vi ho raccontato oggi, ma quel libro è magico e ogni volta che viene aperto si possono vivere infinite avventure....
A presto!!! 
Elena

martedì 29 gennaio 2019

A BOOKMARK FOR ME

Today I am popping in to share some inspiration with one of the very first Glimps images I ever got to work with and I have to say it is still one of the sweetest images there is....

Just as I joined the Glimps Team Veronica drew and made this gorgeous set of mystical cuties and I got to colour a few for there release but busy as I have been I never worked out a project for them and I thought it was high time that I changed that.....

First up is this cute little troll girl (get her here)




I have made her into a bookmark because I realised that while I have made bookmarks for both my girls I have never got around to making myself one and this year I am trying to read more..

I have also made a card with another of the cute images that came out at the same time.... this gorgeous little leaf baby (get it here)...


When a friend said today that she needed a card and gift for a new baby I new straight away that I could help with the card and when looking for the perfect image for a cute little girl I knew this nut baby was going to be perfect and off to a new home it will be going....

Here's to hoping your new year has been a good start.
Cheers

giovedì 24 gennaio 2019

BELLO O BRUTTO



Buongiorno e buon anno Glimposo a tutti voi!
Per questo primo post dell’anno ho scelto di mettere un attimo da parte le fiabe classiche (ma poi le riprendiamo eh, non vi preoccupate), per raccontarvi invece la storia di due donne e di un incontro tanto difficile inizialmente, quanto poi profondo e toccante.
La nostra storia comincia quasi vent’anni fa, quando una delle due nostre protagoniste aveva all’incirca sedici anni ed era nel pieno del turbine adolescenziale, convinta di sapere già tutto della vita, sempre in costante ribellione con tutto e tutti, e alle prese con un lato e un gusto artistico acerbo e ampiamente limitato. 
La classica adolescente, insomma.
Questa ragazzina, che così per comodità chiameremo Jennifer, un bel giorno venne portata a vedere una mostra di una pittrice che non aveva mai sentito nominare e di cui, giusto per dovere di cronaca, non poteva importarle di meno. Controvoglia e abbastanza seccata, Jennifer entrò alla mostra, non avendo idea di doverci rimanere per più di due ore. 
Al primo quadro pensò che si trattasse di uno scherzo: dai, nessuno poteva dipingere così male. Al secondo rimase letteralmente inorridita: ma chi avrebbe mai scelto di rappresentare una donna così brutta con dei fiori in testa, con un sopracciglione che manco Elio e per di più con i baffetti?? Ah, era un autoritratto della pittrice, ottimo. E non ne aveva mica fatto uno solo di autoritratto, macché, ce n’erano un sacco, uno più brutto dell’altro. Uno con le scimmie, uno con dei vestiti assurdi e improponibili, uno addirittura doppio. E dopo gli orribili autoritratti, si poteva passare dalla rappresentazione di episodi di cronaca nera, a tragici episodi di vita dell’autrice, in un turbine di allegria e spensieratezza senza eguali. Insomma, per Jennifer furono due ore pesanti, infinite e assolutamente senza senso. 
E una volta fuori dalla mostra, decretò di non voler mai più avere a che fare con “opere d’arte” di quel tipo. Che l’arte era un’altra cosa, l’arte era bella, era serena, l’arte era Caravaggio, mica sta qua che com’è che si chiama? Ah sì, Frida qualcosa. No, no per carità.
Facciamo ora un salto temporale di una quindicina di anni e ritroviamo la nostra ragazzina ormai cresciuta, alle prese non più con turbe adolescenziali, ma con uno di quei periodi neri che a volte la vita ti costringe ad affrontare. Ed eccola lì, la nostra Jennifer, che non sa dove sbattere la testa, e che poi si ricorda dell’arte. Quell’arte che la faceva stare bene, dipingendo e disegnando. Ma ora è tutto diverso. Ora non c’è spazio per il bello, perché di bello c’è poco e niente e allora succede. Succede che arriva il bisogno (perché di bisogno si tratta) di mettere su tela e su carta quello che hai dentro, quello che senti e provi, anche se è brutto, anche se fa male. Anzi, soprattutto se è brutto e fa male. E butti il colore sulla tela, la graffi, la copri completamente, e fanculo al bello. E poi riguardi quello che hai fatto ed è esteticamente brutto, ma per te no. Perché qui non è più una questione di bello o brutto, è questione che quello che hai dipinto sei tu, punto. E non devi essere bella o brutta, sei semplicemente tu. Ed è esorcizzante, cominci a stare meglio, e quello che dipingerai dopo sarà forse più sereno, ma ormai non avrà più importanza se sarà “bello” o no, purché sia tu.
Pochi anni dopo questa nuova esperienza artistica, succede che Jennifer incappa per caso in un documentario su Frida, quella stessa Frida che anni prima l’aveva così inorridita. Un po’ scettica e con un sorrisetto da “se vabbè, ho già visto quello che c’era da vedere tanti anni fa”, decide di guardarlo. Un’ora dopo si ritrova letteralmente in lacrime al racconto della vita della pittrice che anni prima aveva tanto snobbato e denigrato. Sissignori, la sottoscritta pippa qui presente, aveva finalmente capito che non aveva capito proprio un bel niente. La sciocca adolescente che vedeva dei brutti tratti e dei soggetti spiacevoli, adesso se ne stava col magone zitta in un angolo, vergognandosi come non mai.
Perché dietro a quei quadri, non c’era un bello o un brutto. C’era Frida, così com’era, con quello che viveva e provava, punto. C’era una donna forte e fragile, una donna innamorata, ferita, orgogliosa e unica, che metteva sé stessa in quello che faceva. Ogni suo quadro, ogni sua opera racconta di lei, senza maschere, senza inganni, con una sincerità che ci lascia disarmati, che ci trapassa come un pugno nello stomaco. E fa male. Ma fa anche bene, eccome se fa bene.
Ho avuto la fortuna di tornare lo scorso anno a vedere una mostra della Signora Kahlo, ed è stata un’esperienza bellissima e toccante, di cui porterò sempre un prezioso ricordo nel cuore.
Così oggi voglio lasciare a tutti voi un augurio per il nuovo anno. Voglio augurarvi di avere occhi che vadano al di là del bello e del brutto, voglio augurarvi di picchiare il naso contro i muri che spesso ci costruiamo da soli, voglio augurarvi di mettere sempre voi stessi in tutto quello che fate, così come siete senza filtri e senza maschere. E infine voglio lasciarvi un augurio con le parole di quella meravigliosa donna che era Frida: “Innamorati di te, della vita e dopo di chi vuoi”.









martedì 22 gennaio 2019

MINI FOLDER PER PLANNER


Ciao ed eccoci qui in questo 2019 con tanti progetti!!
Io quest’anno ho amato subito la mia planner glimps e l’ho subito utilizzata….
come tante sono una conservatrice di scontrini, bigliettini, ricette mediche e foglietti vari, così ho riempito la mia planner di tutte queste cianfrusaglie ma che non mi piacevano affatto tenute in disordine, sono una bilancia e mi piace sistemare tutto in modo preciso e pulito (a volte….ahahah)
Ho pensato così di realizzare una sorta di mini cartelletta porta documenti e altro per la planner, in modo da avere sempre con me tutto.
Ho scelto la glimps pc perché mi piaceva da morire fin dal primo istante che l’ho vista e mi son detta, prima o poi tu sarai mia, ma non avevo mai avuto modo di utilizzarla.
L’ho colorata con le matite prismacolor aggiungendo un piccolo dettaglio…la mela della apple sul pc.


Poi ho preso un foglio a fantasia abbinato alla mia colorazione ricreando la sagoma di una busta con chiusura in alto e con un bordo da poter poi forare con un punch per inserirla nella planner.

Ho attaccato il timbro e ho plastificato il tutto.

Ho applicato due calamite per la chiusura ed ecco qui…


Spero di avervi dato qualche spunto, vediamo voi cosa combinate…..
Alla prossima.
Un abbraccio.
Lorena

giovedì 17 gennaio 2019

ATC: SAN VALENTINO [219]


Ciaoooo a tuttiiii 😃😃😃
pronte per una nuova serie di Artist Trading Cards (ATCs)????
La serie di oggi è realizzata su acetato
utilizzando il timbro digitale Glimps Cappellino
Ho realizzato la serie pensando ai Timelapse 😃😃😃
composta da 5 fermi immagine su ogni foglio di acetato
uniti da 3 anellini da bigiotteria e "sfogliandole"
il timbro viene "colorato" o "decolorato"...
😃😃😃 ahahahah state pensando che ne ho fatta un'altra delle mie???
Eccolaaaa la serieeee, vi piace???
😃😃😃questa volta ho realizzato il video tutorial, perché rendono meglio se si vedono in movimento.
La parte di colorazione è in versione integrale anche se è accelerata,
ma con youtube potete rallentarlo.



😃😃😃
😃😃😃

Copic Marker utilizzati:
ATCs n.1:
Pelle:  E000, E00, E21
Cappello, guanti e scarpe: YG91, YG93, G43
Salopette: R81, R83, R85
Cuori e scritta: R22, R24, R27
Pompon: Y11, Y13, Y15
ATCs n.2:
Pelle:  E000, E00, E21
Cappello, guanti, maglia e scarpe: Y11, Y13, Y15
Salopette e pompon: B91, B93, B95
Cuori e scritta: R22, R24, R27

Ed ecco alcune foto della serie San Valentino [219] 😃😃😃




Vi mando un mega abbracciooooo,
al prossimo progetto!!!  
 
troppostella_firma_post

 
 
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