Quando Veronica mi ha chiesto di realizzare una card come
Guest Designer per il blog delle Glimps, dopo essermi ripresa dalla super
sorpresa, mi sono trovata davanti a un enorme problema: quale Glimps scegliere
che sono una più bella dell’altra??
Ho fatto scorrere più di una volta le
immagini e tutte le volte l’occhio mi è caduto sulla bellissima Tiana e sul
Principe Ranocchio.
E allora, visto che per me ogni card racconta un po’ una
storia, oggi vi voglio raccontare la favola del Principe Ranocchio.
C’era una volta un ranocchio che un giorno incontrò una
bella principessa e le disse: “Se tu mi dai un bacio, io mi trasformerò in un
bellissimo principe, ti sposerò e vivremo felici e contenti”.
La principessa
non se lo fece ripetere due volte, lo baciò ed ecco che il ranocchio si
trasformò in un bellissimo principe.
Si sposarono e vissero per sempre felici e
contenti.
Questa è la favola che tutti noi conosciamo e che ci ha
fatto pensare almeno una volta nella vita di baciare una rana, perché non si sa
mai che potesse essere in realtà un bel principe.
Ma se io vi dicessi che nessuna principessa ha mai baciato
un ranocchio?
Se vi dicessi che per trasformare il ranocchio in un principe c’è
voluto ben altro che un bacio?
Dimentichiamo per un momento la storia che ci è stata
raccontata e proviamo a recuperare la favola dei Fratelli Grimm per vedere
com’è andata in realtà…
C’era una volta una giovane principessa che tutti i giorni
giocava con la sua palla d’oro (e niente, c’è chi fa scrap e chi gioca con una
palla d’oro, il mondo è bello perché è vario…) in un bosco vicino ad una sorgente.
Un giorno la palla cadde nell’acqua nel punto in cui era più profonda (tiè,
meglio lo scrap), senza che la principessa avesse modo di recuperarla.
La
principessa iniziò a piangere e piangere e piangere, senza riuscire a smettere.
Quand’ecco che un ranocchio le si avvicinò e le disse: “Che hai Principessa? Tu
piangi da far pietà ai sassi!”, che tradotto in parole povere sta per: “Hai
rotto le sfericità a mezzo bosco con le tue lagne, manco ti fossi persa
l’ultima release di Tim Holtz!”. La principessa raccontò allora della palla, e
il ranocchio, pensatoci su un momento, le propose un patto: se lui avesse
recuperato la palla, lei lo avrebbe portato con sé al castello e avrebbe
obbedito ad ogni suo volere e ad ogni suo capriccio.
La giovane (e mi permetto
di aggiungere poco brillante) principessa acconsentì subito pur di riavere la
sua amata palla d’oro.
Che io dico, ma lascia lì la palla e scrappa un po’, no?
Va beh. Niente, in pochi istanti il ranocchio si tuffò nella sorgente e ne
riemerse portando la tanto agognata palla alla principessa, la quale una volta
riavutala, se ne tornò al castello piantando lì il ranocchio.
Così, alla faccia
della correttezza.
Ma quest’ultimo non si era scordato dell’accordo e il giorno
seguente si recò al castello pretendendo che la principessa mantenesse il patto
fatto.
La principessa cercò dapprima di ignorare il ranocchio, ma dietro la
spinta del re suo padre, che le rammentò che la parola data va sempre mantenuta
(evvai, almeno un personaggio con un briciolo di integrità! Olè!), dovette
cedere e cominciare ad accontentare le richieste del ranocchio: “Mettimi qui,
spostami lì, fammi mangiare dal tuo piatto, adesso sono stanco voglio dormire
nel tuo letto (!!!)” e via di questo passo. Insomma il ranocchio non lasciava
respiro alla principessa (lo dicevo io che le conveniva lasciar perdere la
palla e mettersi a scrappare…), facendosi servire e riverire in tutto.
La
principessa provò allora a lamentarsi con il padre, il quale però la sgridò e
le disse che non doveva disprezzare chi l’aveva aiutata nel momento del bisogno
(ok, sei il personaggio integerrimo, abbiamo afferrato). Allora la principessa
prese controvoglia il ranocchio e lo portò nella sua cameretta, lasciandolo
però in un angolo e andandosene a dormire (ok dai, non è brillante e non
scrappa, ma tutti i torti qui non ce li ha…).
E attenzione, adesso arriva il bello.
Il ranocchio arrivò ai piedi del letto e le disse di tirarlo
su e farlo dormire con lei, perché altrimenti lo avrebbe detto a suo padre
(sfruttatore e ricattatore, di bene in meglio…).
La principessa arrivata ormai all'esasperazione (e direi che era anche ora), prese il ranocchio e con tutte
le sue forze lo gettò contro la parete: “Adesso starai zitto, brutto
ranocchio!”.
Ma quando si rialzò da terra non era più un ranocchio: si era trasformato
in un bel principe dagli occhi ridenti, e per volere del re i due giovani si
sposarono e vissero felici e contenti.
STOP
REPLAY: lei lo scatafascia contro la parete e lui si
trasforma in principe. Niente bacio. Nemmeno uno piccolo, piccolo, per sbaglio.
Niente. Lei lo spiaccica e lui si trasforma. E vivono felici e contenti. Mah
Non so voi, ma io tra la versione sbaciucchiosa e quella
originale dei Fratelli Grimm, preferisco di gran lunga la versione di casa
Disney.
Dove c’è una donna meravigliosa che crede fermamente nei suoi sogni e
che lotta per realizzarli, il che la rende la Principessa con la P maiuscola.
E
dove c’è un ranocchio che aspetta solo il bacio del vero amore, per regalarci
ancora una volta il lieto fine che ogni favola merita.
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